Può piacere o non piacere (l’estetica è fortunatamente soggettiva) ma è comunque una vettura che si fa guardare. La Honda Civic Type R è “cattiva” nell’aspetto e nel temperamento e dimostra la volontà del Marchio giapponese di creare un’auto volta alla ricerca delle massime prestazioni ma sfruttabile anche nell’uso quotidiano, pur se con qualche evidente limite.
Che sia stata concepita più per la pista che per il tragitto casa-lavoro, lo si capisce al primo colpo d’occhio. All’anteriore il cofano è bombato e ospita una presa d’aria per far “respirare” il potente propulsore da 320 CV. La calandra, con il logo Honda di colore rosso, sormonta la abbondante griglia di raffreddamento dell’intercooler posta al centro di altre due griglie che, in realtà, hanno solo una funzione estetica. I due fanali, sottili e protesi verso l’esterno contribuiscono ad allargare di molto la vettura e rafforzano l’estetica aggressiva. Il posteriore è dominato da due particolari che sottolineano l’anima race della Type R: il vistosissimo alettone posto sopra il lunotto e i tre scarichi centrali (due per i gas di scarico ed uno con funzione di cassa di risonanza).
Corsaiolo ovviamente anche l’abitacolo che riprende il tema dell’esterno. Le poltrone sono basse e avvolgenti, in pelle scamosciata rossa e nera e col poggiatesta integrato, la pedaliera è sportiva così come il pomello del cambio in alluminio. Se non dovesse bastare, nel display della strumentazione, le schermate a tema: cronometro, pressione del turbo, percentuale di utilizzo del gas, pressione sul freno, g laterale e longitudinale.
A renderla più “umana” e sfruttabile nell’uso quotidiano ci pensa il sistema di infotainment da 7 pollici posto al centro tra conducente e passeggero molto semplice e reattivo. Per la parte di connettività troviamo Android Auto ed Apple Car Play oltre alla possibilità di connettersi al Wi-Fi dello smartphone e sfruttare app presenti. Il bagagliaio è ampio e capiente, e con i suoi 420 litri è perfetto anche per le esigenze di tutti i giorni. Ci sono poi le tecnologie dedicate alla sicurezza attiva: il cruise control adattativo, l’avviso anti-collisione con frenata automatica, il monitoraggio dell’angolo cieco nei retrovisori, il sistema di mantenimento automatico della corsia di marcia e il riconoscimento della segnaletica stradale.
Le emozioni più grandi, però, la Civic Type R le regala alla guida. Tre le modalità di guida: Comfort, Sport e +R. In modalità “Comfort” la vettura si presta abbastanza bene a un uso quotidiano perchè le sospensioni elettroniche adattive sono più morbide, il pedale del gas si fa meno reattivo e tiene a bada la cavalleria, lo sterzo diventa più morbido e il rumore dello scarico si affievolisce. Per avere un po’ di brio in più e sufficiente selezionare la modalità Sport ma è in modalità “+R” che la Type R mette il punto esclamativo sul vero motivo per cui è stata concepita: saltare tra i cordoli di un circuito. In questa configurazione la vettura va maneggiata con attenzione, perché le prestazioni sono stratosferiche e la tenuta, grazie al baricentro basso, è elevatissima.
Il 4 cilindri 2 litri turbo con 320 cavalli e 400 Nm di coppia non fa complimenti e viene fuori con una forza impressionante. E’ una sportiva vera che taglia le curve come una lama calda taglia il burro. L’avantreno è incollato a terra grazie al lavoro eccellente che è stato effettuato per il comparto delle sospensioni, con MacPherson all’anteriore che riesce ad assicurare una precisione unica allo sterzo ed un inserimento in curva fulmineo. Impeccabile anche la trazione in uscita di curva grazie al differenziale autobloccante meccanico. All’altezza delle aspettative anche il cambio: preciso, velocissimo e “godurioso” grazie alla tecnologia Rev-Match che fa la doppietta automatica in scalata.
Per avere parcheggiata, rigorosamente in garage, la Civic Typer R sono necessari circa 40.000. Non troppi (a nostro avviso) per il tipo di vettura e per le emozioni che regala agli appassionati del genere.