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Italdesign Asso di Picche In Movimento: riecco il concept…50 anni dopo

Cinquant’anni fa, al Salone dell’Automobile di Francoforte, Giorgetto Giugiaro ed il gruppo di lavoro del Centro Stile Italdesign presentavano Asso di Picche: uno studio per un coupé 2+2 sportivo, allestito su telaio e meccanica Audi 80, voluto da e sviluppato per la storica carrozzeria Karmann, con riferimenti stilistici agli esercizi Alfa Romeo Caimano e Maserati Boomerang, realizzati da Italdesign nei due anni precedenti il lancio di questa novità.

Proprio Asso di Picche In Movimento è il nome scelto per l’anniversary show-car 2.0 di Asso di Picche. Un’interpretazione che trasla il modello nel presente, ne conserva l’essenza e la semplicità architettonica, conferendo al contempo un carattere di atemporalità. Il design è frutto dell’estetica e degli strumenti di progettazione del proprio tempo. Negli anni Settanta, il tecnigrafo limitava il risultato formale; oggi il digitale consente al car designer una maggiore libertà nella modellazione della forma.

Si tratta dunque di un’interpretazione fondata ma soggettiva, perché Asso di Picche In Movimento non è restomod, viceversa, ricerca una sua indipendenza stilistica, contemporanea e razionale. La vettura decodifica, nobilitandola in chiave digitale, la purezza dei tratti di Asso di Picche che si trasformano in plasticità edonistica e tridimensionale, alla ricerca di un’estetica futuristica.

Coupé 2+2 elettrico, 3 porte, privo di montante centrale, sviluppato su piattaforma di nuova generazione, lungo 4662 mm, alto 1230 e largo 1945, Asso di Picche In Movimento sostituisce ai trapezi isosceli sovrapposti del modello originario due gusci: corpo vettura in alluminio e superfici vetrate in policarbonato si uniscono a creare un volume monolitico e aerodinamico, racchiuso in una linea di profilo continua che congiunge tetto, frontale, posteriore, giù sino allo specchio di coda, avvolgendo la cellula abitativa. La vista in pianta evidenzia la continuità ottica tra parabrezza, tetto e lunotto: un unico padiglione trasparente, vero elemento architettonico che garantisce luminosità e rigidità strutturale, sotto il quale si nascondono le telecamere sostitutive degli specchietti retrovisori laterali, non presenti sul primo modello. Pensata per proteggere gli occupanti dal sole, la porzione di tetto è trattata come lente polarizzata e filtra il 100% dei raggi UVA.

Sul cofano anteriore, un richiamo al passato: la lunga presa d’aria dell’Asso di Picche si raffina, diventa elemento attuale di funzionalità e si apre per alloggiare il bocchettone di ricarica elettrica. Sotto il cofano, il vano bagagli permette di stipare due trolley medi.

Ai lati, le due portiere dalle dimensioni generose sono classiche e caratterizzate da un cinematismo a doppia cerniera, che permette allo sportello di avanzare verso il fronte vettura prima e di ruotare poi, riducendo così l’ingombro delle portiere stesse e facilitandone l’apertura.

Sul posteriore, la scelta di uno spoiler attivo per contribuire all’aerodinamica, assieme ad un catadriotto e ad un estrattore centrale.

Ai gruppi ottici è assegnata la restituzione dell’identità grafica che, su frontale e posteriore, nasce dalla rilettura del logo Italdesign. Sul fronte, la lettera D del pittogramma Italdesign, con le sue curve stondate, si sdoppia, si divide e ruota a specchio orizzontalmente per accogliere al centro un modulo rettangolare e, grazie alla tecnologia DRL (Daytime Running Lights), elevarsi a segno luminoso distintivo. Sul posteriore, sono le tredici barrette a distanza progressiva ad esser fonte di ispirazione e a disegnare graficamente i fanali.

L’abitabilità 2+2 dell’originale è mantenuta. Non un ‘people carrier’ dunque, ma un coupé, estremamente comodo ed accogliente per i due passeggeri anteriori, che possono godere di sedute relax avvolgenti dall’allure comunque tecnica come sul modello d’origine, non altrettanto appagante per i due occupanti della seconda fila di sedute, a beneficio dell’aerodinamica del posteriore della vettura.

I due elementi cilindrici che dominavano la plancia di Asso di Picche, declinati in pannello strumenti e pannello comandi secondari, erano frutto di una ricerca di layout radicale ed avanzato. Contraddistinguono anche la plancia della nuova Asso di Picche e, con l’odierno approccio hi-tech, diventano interfaccia estesa per tutta la lunghezza del cruscotto: uno schermo ultra-sottile, sospeso, leggero, arrotolabile e da srotolare all’occorrenza. Poche le funzioni base sempre in vista, con sintetizzatore di fragranze e funzioni audio integrati, per un’esperienza immersiva in cabina volutamente discreta, meno manifesta ed intrusiva.

Il volante, elemento di connessione per eccellenza tra conducente ed il veicolo in movimento, è semplice e pulito: rettangolare, con angoli smussati e taglio basso, per offrire maggiore spazio operazionale ed aumentare la visibilità. Ad un piccolo elemento cilindrico è affidata la parte operativa.

Le cinture in pelle presenti sulle tasche portaoggetti interne ai pannelli porta del modello storico erano componenti eleganti e fortemente caratterizzanti. Le stesse cinture contrassegnano i pannelli porta di Asso di Picche In Movimento e diventano elementi funzionali ed architettonici, perché integrano il bracciolo e si trasformano in maniglie per aprire e chiudere le portiere.

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