70 anni dopo la sua prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans, Jaguar Classic ha dato vita ad una serie strettamente limitata di nuove C-type Continuation per celebrare l’eredità sportiva lasciata dalla sua iconica vettura. Il debutto di questo nuovo leggendario veicolo avverrà in occasione del prestigioso Concours of Elegance, che si terrà all’Hampton Court Palace venerdì 3 settembre.
La C-type Continuation sarà costruita a mano presso lo stabilimento Jaguar Classic Works a Coventry. Il procedimento seguirà le specifiche tecniche e le lavorazioni che avevano dato vita alle C-type del 1953 e che hanno dominato la 24 Ore di Le Mans di quell’anno, facendo registrare la loro seconda vittoria alla storica competizione motoristica e continuando ad arricchire la gloriosa tradizione sportiva del brand Jaguar.
Per utilizzare le esatte specifiche costruttive dei modelli Continuation, il team di Jaguar Classic ha studiato meticolosamente la storia della C-type, dando nuova vita al patrimonio culturale del brand attraverso la moderna tecnologia e l’esperienza ingegneristica. Per fare tutto ciò, sono state utilizzate le medesime tecniche e le stesse metodologie costruttive di un tempo.
La visione di Malcolm Sayer, leggendario designer, esperto di aerodinamica, prodigio dell’ingegneria e artista di Jaguar, portò alla creazione della prima C-type che iniziò a gareggiare nel 1951 vincendo per la prima volta la 24 Ore di Le Mans. La sua pioneristica forma sinuosa contribuì alla vittoria di Peter Walker e Peter Whitehead che raggiunsero una velocità media record di 93,495 miglia orarie (oltre 150 km/h).
Tuttavia, la C-type è particolarmente rinomata per essere stata la prima ad utilizzare i freni a disco a partire dal 1952.
Sviluppati con la Dunlop e combinati con vari aggiornamenti al motore e alle sospensioni, questi componenti contribuirono al dominio delle C-type alla 24 Ore di Le Mans del 1953, ottenendo un primo e un secondo posto e una fantastica velocità media da record di 105,841 miglia orarie (oltre 170 km/h). Questa fu la prima volta che la gara fu portata a termine con una percorrenza media di oltre 100 miglia orarie.
La gloriosa storia sportiva della C-type
La prima C-type era famosa per la sua forma fluida e aerodinamica che fu progettata da Malcolm Sayer, designer ingaggiato da William Lyons nel 1950. Originariamente soprannominata XK120C, utilizzando quell’iconico veicolo come base, la C-type si apprestava a diventare una delle auto più importanti nella storia delle competizioni sportive Jaguar.
La C-type era equipaggiata con il motore, la trasmissione e le sospensioni della XK120. Per ottenere le massime prestazioni dalla vettura, Malcolm Sayer ne disegnò la sinuosa e aerodinamica carrozzeria utilizzando il suo consolidato background ingegneristico e aerodinamico, proveniente dall’industria aerospaziale. Attraverso complicate formule matematiche per dare vita a curvature tridimensionali, Sayer impiegò tutta la sua abilità artistica e le sue notevoli competenze nell’aerodinamica, per arrivare alla definizione della C-type. L’insolito design dell’auto prese dunque vita attraverso avanzati calcoli matematici.
Disegnate, ingegnerizzate e costruite in appena sei mesi, 12 dipendenti Jaguar arrivarono con tre C-type alla 24 Ore di Le Mans del 1951 guidando dal Regno Unito a bordo delle auto da gara.
Nel 1951, anno del suo debutto, la C-type vinse la 24 Ore di Le Mans, la prima di una lunga serie di vittorie per Jaguar. Tre le vetture iscritte, guidate da Stirling Moss e Jack Fairman, Leslie Johnson e Clemente Biondetti e dalla coppia che alla fine avrebbe vinto la gara, Peter Walker e Peter Whitehead.
Progettata con un telaio tubolare forato per dare massima priorità al contenimento del peso, la C-type apportò miglioramenti fondamentali ad ogni aspetto della XK120. Gli sviluppi avvenuti nel corso del tempo, oltre alla prima applicazione dei freni a disco, inclusero l’utilizzo di cerchi da 16 pollici a 60 razze sulle auto del 1953 per migliorare il raffreddamento dei freni stessi. Nel frattempo, innovazioni come l’impiego di una barra Panhard per le sospensioni posteriori, implementarono ulteriormente il veicolo, perfezionando la C-type nella sua configurazione definitiva del 1953.
Alla 24 Ore di Le Mans di quell’anno, la C-type infranse il record di velocità media di 100 miglia orarie facendo registrare una media di 105,841 (oltre 170 km/h).
Nell’arco delle 24 ore, questo dato rappresentò un significativo passo avanti rispetto alla media di velocità di 93,495 miglia orarie (oltre 150 km/h) stabilita dalla C-type nel 1951.
Un contributo a questo successo, lo apportò l’uso di tre carburatori Weber 40DCO3 che diedero un’ulteriore spinta al motore 3.4 litri sei cilindri in linea, portando la potenza da 200 a 220 CV. Questa potenza supplementare, abbinata alla dotazione di freni a disco e alla carrozzeria alleggerita, contribuì al secondo trionfo di Jaguar a Le Mans.
Un elemento rivelatore che identificò i modelli con le specifiche del 1953, fu lo sfiato sul cofano nella parte superiore del vano motore che dirigeva l’aria direttamente all’interno dei carburatori, con il supporto di un airbox dal design decisamente complesso. Questo dettaglio è solo uno degli esclusivi elementi della vettura del 1953 che saranno presenti sulle C-type Continuation.
Guidata da Duncan Hamilton e Tony Rolt, l’auto vincitrice nel 1953 portò ad un’adozione molto più ampia dei freni a disco, sia per un uso nelle competizioni che per un impiego stradale. Le innovazioni ingegneristiche di Jaguar si profusero in tutto il settore, che beneficiò del know-how del brand nelle competizioni motoristiche per migliorare l’esperienza di guida per tutti.
Una caccia al tesoro alla ricerca dell’autenticità
Nella creazione della C-type Continuation, si è resa necessaria una profonda immersione nella storia e nel patrimonio culturale della C-type, per comprendere le modalità costruttive, le specifiche tecniche e la sua potenzialità nelle gare. Prima che lo sviluppo fisico potesse iniziare, sono stati necessari quasi due anni per la raccolta dei dati, dando il via a quella che sarebbe diventata una sorta di caccia al tesoro negli archivi, nei disegni, nei documenti e nelle immagini Jaguar, al fine di raccogliere tutto il materiale a disposizione per ricostruire questa iconica auto nel 21° secolo.
Oltre ad utilizzare i disegni originali disponibili e a revisionare le componenti dell’epoca, il team di progettisti aveva bisogno di consultare il registro tecnico originale. Per l’occasione sono stati reclutati dei dattilografi in modo da digitalizzare interamente tutte le informazioni di cui necessitavano gli specialisti di Jaguar Classic. Nel registro tecnico originale erano presenti oltre 2.000 voci; tutte queste informazioni dovevano necessariamente essere verificate dall’attuale team di tecnici, composto da ingegneri ed esperti Jaguar.
Fortunatamente, grazie a Norman Dewis OBE (1920 – 2019), ex collaudatore e ingegnere di Jaguar Cars, è stato possibile reperire alcune preziose informazioni sul processo costruttivo dell’auto.
Contestualmente, i tecnici hanno potuto studiare le immagini e un esemplare di C-type, oltre ad analizzare tutta una serie di indicazioni di Malcolm Sayer sullo sviluppo dell’elegante carrozzeria, che hanno contribuito alla realizzazione di una “Car Zero”.
L’insieme di tutte queste nozioni ha consentito la costruzione di un modello CAD (computer aided design) 3D, il primo veicolo Jaguar Classic Continuation ad essere interamente realizzato con questa tecnica. Il processo è iniziato con la definizione dei principali componenti della carrozzeria e della struttura generale, in modo da fornire elementi visivi agli ingegneri ed essere sicuri che tutto corrispondesse alle informazioni originali disponibili.
Utilizzando un approccio metodologico moderno, è stato possibile convalidare ulteriormente i progetti originali di Malcolm Sayers. Gli strumenti all’avanguardia, che sono parte integrante dell’arsenale tecnologico di Jaguar Cars, hanno contribuito ad avvalorare l’autenticità e l’ingegnosità della C-type originale.
Specifiche C-type Continuation
Delle 53 Jaguar C-type costruite negli anni ’50, 43 furono vendute a clienti privati. Le specifiche produttive di queste auto erano molto simili a quelle delle vetture che gareggiarono nel 1951 a Le Mans, con la sola differenza dei freni a tamburo, del doppio carburatore SU e della potenza di 200 CV.
Le prime C-type Continuation saranno costruite e consegnate ai loro proprietari in occasione di un evento celebrativo di matrice sportiva che si terrà nel 2022. Ogni esemplare rispecchierà le specifiche tecniche delle vetture ufficiali che vinsero a Le Mans nel 1953. Nella fattispecie, saranno equipaggiate con il propulsore 3.4 litri sei cilindri in linea con tre carburatori Weber 40DCO3 da 220 CV e, naturalmente, con gli innovativi freni a disco che contribuirono alla straordinaria vittoria della 24 Ore di Le Mans.
Il team di Jaguar Classic, grazie alla miriade di documenti e di riferimenti a disposizione, ha dato vita ad un nuovo veicolo di continuazione che vanta un’attenzione al dettaglio e una maestria artigiana senza pari.
Il motore 3.4 litri sei cilindri in linea, la cui costruzione richiede nove mesi per ciascuna unità, è dotato di carburatori Weber meticolosamente rinnovati secondo rigorosi standard, mentre altri componenti del vano motore sono dell’epoca come, ad esempio, la pompa idraulica Plessey sulla trasmissione, che immette il fluido nei freni.
L’attenzione al dettaglio ha riguardato anche elementi come il serbatoio del liquido dei freni, che sulle auto originali presentava staffe progettate per essere applicate anche su altre vetture. Sulla C-type non hanno uno scopo ben preciso, tuttavia, sulle vetture Continuation questa particolarità è stata mantenuta.
In modo analogo, le C-type con le specifiche del 1953 erano dotate di un coperchio del portafusibili Lucas diverso rispetto a quello presente sulle C-type del 1951 e del 1952. Tutte le vetture di continuazione presentano i corretti elementi originali ricondizionati reperiti da Jaguar Classic, mentre gli specchietti retrovisori Lucas, montati su tutte le C-type Continuation, sono stati scovati grazie ad un’estenuante ricerca nell’ambito dei componenti originali. All’inizio del processo, ne era disponibile solamente uno, ma Jaguar Classic è riuscita a reperire abbastanza parti originali da garantire ad ogni C-type Continuation di essere equipaggiata con uno specchietto retrovisore Lucas. Completano il look il parabrezza da corsa trequarti Brooklands e gli indicatori Smiths nel cockpit.
Le strumentazioni e gli orologi ricostruiti secondo le specifiche originali sono un chiaro esempio delle ore impiegate dai mastri artigiani per la creazione di una C-type Continuation. Non solo questi componenti sono fedeli agli originali, ma il modo in cui sono stati integrati, compresi i restanti comandi, è una dimostrazione della pregevole e delicata attenzione che gli ingegneri di Jaguar Classic hanno impiegato per creare questo perfetto esemplare.
Anche l’interruttore di accensione della C-type Continuation incarna il medesimo approccio. Questo elemento, riprogettato con estrema precisione, replica l’originale procedura di avviamento ed è dotato di componenti di elevata qualità per garantire che il funzionamento sia, ogni singola volta, come deve essere. Un identico lavoro è stato effettuato sulla complessa riproduzione del contagiri davanti al guidatore, inclusa la modalità in cui si muove in senso antiorario, in cui si evidenzia la cura posta su concetti come autenticità e originalità.
Per tutte le C-type Continuation, sono stati scelti materiali per gli interni che rispettano e fanno riferimento all’originale eredità dell’auto, fondendo in modo efficace e disinvolto il vecchio con il nuovo, per garantire autenticità e allo stesso tempo finiture affidabili ai proprietari. Per il cockpit è stata utilizzato un rivestimento Hardura, che non era presente nella C-type originale, ma che è stato scelto nella finitura silver per evocare l’epoca di appartenenza dell’auto.
La finitura Rexine sul cruscotto e sui pannelli laterali delle vetture Continuation proviene dall’ultimo rotolo disponibile di questo materiale, che offre un ambiente quanto mai autentico grazie allo stesso tipo di finitura presente 70 anni fa.
I sedili, rifiniti con una gamma di otto diverse tonalità cromatiche e rivestiti in pelle Bridge of WeirTM, sono provvisti di un sistema di ritenuta da competizione, che è stato montato su un componente di nuova costruzione dietro la paratia posteriore per conformarsi alle normative FIA. Il volante Bluemel è fedele all’originale, ma senza il rosone centrale che fu omesso dalle auto da corsa di un tempo per ridurre il rischio di abbagliamento e di riflessi. Tuttavia, se lo desiderano, i clienti potranno disporre dell’iconica placca con il marchio Jaguar.
Tutte le C-type Continuation hanno ricevuto l’approvazione da parte della FIA, compresa l’idoneità a partecipare ai campionati riservati alle auto storiche come il Jaguar Classic Challenge, che si svolge a Le Mans, Spa-Francorchamps e Silverstone. Per rispettare tutte le normative, le C-type Continuation saranno dotate di un Harness Retention System (sistema di ritenuta) e di un dispositivo di protezione antiribaltamento, che è stato efficacemente integrato nella paratia posteriore. In questo modo i clienti potranno divertirsi in tutta sicurezza sia su una pista che su una strada chiusa.
I clienti avranno l’opportunità di scegliere tra 12 diverse colorazioni per gli esterni, tra cui Suede Green, Cream, Pastel Blue e British Racing Green, oltre alla possibilità di ulteriori personalizzazioni tramite le parti adesive tonde per le portiere rifinite nei colori White o Old English White.
Il meticoloso processo di verniciatura richiede una settimana per essere completato, in cui viene utilizzata una moderna tinta a base d’acqua. I clienti che lo desiderano potranno richiedere anche il badge Jaguar.