Se vi dicessero che c’è un mezzo assolutamente Covid-free, capace di immergervi a 360 gradi in paesaggi incontaminati, di raggiungere piccoli borghi e città d’arte ancora poco scoperte dal turismo di massa? Probabilmente vorreste già comprare il biglietto.
In realtà dovreste salire in sella a una moto o almeno cliccare su quello che è diventato il portale di mototurismo più amato dai bikers italiani e non solo loro: MOTO EXCAPE.
A colpire gli oltre 100mila visitatori al mese, con circa mezzo milione di page views, è soprattutto l’offerta di oltre 400 (cfr) tra itinerari, consigli di viaggio e guide sui percorsi più emozionanti (e il numero aumenta quotidianamente), divisi per le 20 regioni italiane e i paesi confinanti. Ai motociclisti le curve sono sempre piaciute, ma è innegabile che buona parte della penisola ancora da scoprire sia lungo strade che si diramano tra Prealpi e Appennini. E’ così che si scopre Varzi (e il suo salame) e poi, valicando il Monte Penice la magnifica Bobbio, o le Fortezze della Garfagnana in Toscana, o le Gole del Sagittario, il Lago di Scanno, i Monti Aurunci nell’Alto Lazio o ancora altri centinaia posti incantati.
Una tipologia di turismo che incontra perfettamente le esigenze di una società post pandemia capace di viaggiare rispettando distanze e assaporando il territorio. E siccome spostarsi all’estero è ancora difficile e in Italia esiste il 30% del patrimonio artistico mondiale, tanto vale approfittarne.
“Dopo il Covid l’idea del turismo di massa, con le grandi città soffocate di visitatori e le spiagge affollate, sembra a tutti insopportabile – spiega Fabio Capone che tre anni fa ha fondato Moto Excape – il mercato del turismo in questi mesi è più che mai desideroso di riscoprire l’arte del viaggio tra piccoli borghi e valichi montani, alla ricerca di suggestioni di qualità, incontrando paesaggi, sapori e persone peculiari. Un mix che è la caratteristica del nostro Paese, dove dietro la curva di ogni piccola strada può rivelarsi un mondo di colori, cultura ed enogastronomia”.
La moto è lo strumento perfetto per questo tipo di tour e certamente rende impossibile qualsiasi contagio, ma sarebbe sbagliato pensare che Moto Excape attiri solo motociclisti “E’ incredibile ma tra gli oltre 100mila utenti del portale, una discreta percentuale sono anche ciclisti e persone che non sono mai salite su una sella – continua Capone – e che vedono il motociclista un po’ come un apripista, grazie alla moto può arrivare dappertutto, scoprire posti nuovi e raccontarli a beneficio degli altri”. In effetti gli itinerari non sono certo solo un elenco di strade provinciali, ma anche un buon numero di consigli sull’hospitality e su come passare il tempo libero una volta arrivati alla meta, tra cui ovviamente una buona selezione di ciò che rende grande il nostro paese: il cibo, con nomi di produttori e ristoranti dove assaggiare i sapori del territorio. Un vero vademecum alla scoperta di un’Italia insolita che è merito anche della rete creata dal portale in cui sono coinvolte Regioni, Enti locali e privati.
I BAMBINI DELLE FATE, OLTRE 2.500 RAGAZZI “IN SELLA”.
Un’altra buona ragione di utilizzare Moto Excape per andare alla scoperta dell’Italia è che si fa del bene. La moto è l’elemento che caratterizza anche l’iniziativa di charity supportata dal portale. Si tratta de “I Bambini delle Fate”, nata nel 2005 proprio dal viaggio fatto da Franco Antonello con suo figlio Andrea, ragazzo autistico. Una scommessa contro tutti, visto che questa esperienza è esattamente all’opposto della routine, fondamentale per chi soffre di questo tipo di sindrome. Eppure una scommessa vinta: la vita di Andrea è migliorata ed è nata un’impresa sociale che si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione, gestiti da partner locali, a beneficio di famiglie che vivono ogni giorno la sfida dell’autismo e della disabilità. Sono già oltre 2.500 le famiglie che dal 2005 hanno beneficiato di questo progetto, 3.600 i privati e le piccole aziende che hanno sostenuto l’impresa, e 800 le grandi aziende che forniscono il loro costante supporto.