Le cucine di MasterChef Italia hanno finalmente riaperto i battenti: i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli hanno ripreso possesso delle proprie postazioni e hanno accolto la folta schiera di aspiranti chef che sognano di conquistare il titolo di quest’anno. Un ritorno attesissimo, come si può vedere dai dati che descrivono – per lo show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy – un debutto di grande successo: ieri, su Sky Uno/+1 e on demand, media serata di 886mila spettatori tv medi, +13% rispetto ai dati della scorsa stagione, con il 4,5% di share (in crescita di quasi un punto rispetto a un anno fa), numeri che sono i più alti delle ultime quattro stagioni.
In particolare, il primo episodio supera la soglia del milione di spettatori tv medi (1.006.000), con 1.385.000 contatti tv, il 4,2% di share tv e il 73% di permanenza; il secondo ottiene 767mila spettatori tv medi, con 1.107.000 contatti tv, il 4,9% di share tv e 69% di permanenza.
Sui social il cooking show ha raggiunto 152mila interazioni Social TV Audience in rilevazione Linear e quasi 204mila interazioni nella rilevazione Same Day 24/7, numeri grazie ai quali MasterChef Italia è stato lo show più discusso dell’intera giornata televisiva (fonti: Talkwalker)
È l’edizione del “tutto può succedere”, i giudici lo ripetono incessantemente a tutti gli aspiranti chef, e non hanno paura di dimostrarlo. Al loro ingresso in questa stagione, ad esempio, arrivano accompagnati dalla Chef Chiara Pavan, 1 stella Michelin e 1 stella Verde Michelin al ristorante Venissa nella laguna veneta, nel ruolo di “vedetta”: la Chef ha il compito di osservare scrupolosamente i cuochi amatoriali durante la preparazione dei loro piatti, di valutare ordine, pulizia e organizzazione, di prestare attenzione anche agli sprechi, tematica cara sia alla giovane stellata – che nel suo locale propone una cucina ambientale, che da un lato si prende cura degli ecosistemi e dall’altro li descrive con maestria – sia ai giudici e alla produzione di MasterChef Italia, prima di aiutare proprio i giudici nella valutazione e nella formulazione del verdetto. Un verdetto che aveva tre possibili risposte: con l’unanimità dei tre sì, l’agognatissimo grembiule bianco; con due sì si intasca il biglietto per il Blind Test, la nuova fase in cui il giudice ancora non convinto assaggerà i piatti ma da bendato, valutando così solo il gusto della ricetta senza conoscerne l’autore; con un solo sì, si torna a casa. Qualcuno dei cuochi amatoriali ha anche usato il nuovo strumento nelle loro possibilità da questa stagione, l’all-in che in cambio di cinque minuti in più nella preparazione vede due soli possibili verdetti, o tre sì oppure si torna a casa.