Lanciata nel 2012, la prima CX-5 è stata una pietra miliare per Mazda, visto che segnò non solo l’esordio della tecnologia Skyactiv della casa giapponese, ma fu anche la prima Mazda di serie a presentare la filosofia stilistica “Kodo – Soul of Motion”, che ora è estesa a tutta la gamma.
Adesso, è il modello di casa Mazda più venduto in Europa e continua a trainare le vendite globali del marchio giapponese. Con il MY19, la CX-5 fa un refresh e propone propulsori diesel e benzina più puliti e potenti ma anche novità in materia di equipaggiamenti e tecnologie. Come prevedibile, la linea audace ed elegante rimane inalterata e le ruote in lega da 19 pollici con un nuovo design sono il solo cambiamento esteriore per l’edizione 2019 della vettura.
Si arricchisce però l’interno grazie all’introduzione degli allestimenti Executive e Signature. La versione Executive, che si colloca a metà della gamma, presenta dotazioni che comprendono l’Active Driving Display a colori con sistema riconoscimento dei segnali stradali (TSR), Monitor 360°, Sistema di frenata di emergenza in città anche posteriore (Rear SCBS) e Sistema rilevazione stanchezza del guidatore (DAA).
La versione Signature (quella del nostro test), che si pone al vertice della gamma, propone in aggiunta: interni in pelle nappa Brown con finiture Deep Red, rivestimento del cielo interno in tessuto nero con illuminazione a LED, inserti in vero legno su plancia e pannelli portiere, volante, sedili anteriori e posteriori riscaldabili, retrovisore interno “frameless”. Insomma, non manca praticamente nulla.
L’aggiornamento riguarda anche il sistema MZD Connect ora dotato di serie di interfaccia compatibile con Apple Carplay™ e Android Auto™, nuovi comandi del climatizzatore e, a partire dalle versioni Exceed, una nuova strumentazione con display da 7″ con grafica TFT.
Un deciso balzo in avanti è stato fatto in termini di sicurezza. La CX-5 MY19 introduce il GVectoring Plus, la seconda generazione del sistema di controllo del veicolo G-Vectoring Control (GVC), che utilizza ora anche i freni per gestire l’effetto imbardata della vettura in uscita da una curva.
Inoltre, tutte le versioni adottano di serie il sistema per il monitoraggio posteriore del veicolo con avviso di pericolo in uscita dal parcheggio Blind Spot Monitoring e Rear Cross Traffic Alert, l’ High Beam Control per il controllo automatico dei fari abbaglianti e Lane Keep Assist System (LAS) per il controllo del mantenimento della carreggiata. Completa la dotazione di sicurezza la frenata di emergenza in città con rilevamento pedoni (Pedestrian SCBS).
Capitolo motori. Noi abbiamo provato la versione top di gamma e cioè la 2.2L 184 CV (+9 rispetto alla vecchia generazione) con trazione integrale e cambio automatico, e siamo rimasti molto colpiti dalla fluidità di guida della vettura. Tra i punti forti sicuramente il livello di insonorizzazione dell’abitacolo. Buche, pavè o qualsiasi altra sconnessione del manto stradale, vengono assorbite alla perfezione dalle sospensioni che non lasciano filtrare nell’abitacolo nessun tipo di vibrazione o scricchiolio del telaio. La Mazda CX-5 propone un’altra motorizzazione diesel 2.0L da 150 CV e due motorizzazioni benzina: un 2.0 da 165 cv e un 2.5 da 194 cv con disattivazione dei cilindri e recupero dell’energia in frenata i-Eloop.
Il listino della CX-5 parte da 29.400 Euro per la versione 2.0L 165CV SKYACTIV-G 2WD benzina Evolve e fino a 45.150 Euro per la versione top di gamma Signature 2.2L 184 CV SKYACTIV-D AWD e cambio automatico.