Il 15 settembre, al teatro Studio Borgna a Roma, si è tenuta la presentazione della mostra ”La memoria delle stazioni”, una singolare collaborazione tra l’Archivio Luce e la Fondazione FS del Gruppo Ferrovie dello Stato. La mostra si sviluppa attraverso una sequenza di 92 scatti d’autore in bianco nero aventi per oggetto momenti di vita vissuti all’interno di otto grandi stazioni ferroviarie: Venezia, Trieste, Roma, Bologna, Napoli, Messina, Milano e Firenze.
La loro scelta, dice Chiara Sborgia Presidente di Cinecittà, non è casuale. La sua volontà è quella di accompagnare il visitatore lasciando che gli scatti vengano presentati da stralci di storie scritte appositamente da otto noti scrittori originari di queste città: Mauro Covacich per Trieste, Gaia Manzini per Milano, Tiziano Scarpa per Venezia, Enrico Brizzi per Bologna, Sandro Veronesi per Firenze, Melania Mazzucco per Roma, Valeria Parrella per Napoli, Nadia Terranova per Messina.
Ad aprire queste storie ci sono 20 scatti a colori della fotografa emergente Anna Di Prospero che, mediante la figura di una donna di spalle e vestita con un semplice abito rosso, impersona la figura del viaggiatore. Ecco allora che la mostra stessa diventa un viaggio ed il visitatore il viaggiatore. Si crea un connubio tra fotografia e letteratura volto a raccontare la storia del paese, le sue abitudini, i bisogni che nonostante il passare degli anni rimangono gli stessi.
La mostra vuole anche, seppure indirettamente, indurre il visitatore a volgere lo sguardo verso l’alto e prestare attenzione anche alla bellezza delle stazioni, alla loro architettura che apporta un significativo contributo al patrimonio architettonico e culturale del paese. Lo afferma lo stesso ingegnere Sabato Gargiulo di Ferrovie dello Stato, il quale descrive la necessità di creare una visione distaccata ed in contrasto con quella collettiva e funzionale delle stazioni.
Gli scatti offrono il tempo e la possibilità di conoscere e riconoscere quei luoghi, vissuti nella frenesia di un viaggio, per viverli con occhi diversi ed intimi. Nasce la necessità di unire il proprio sguardo con il luogo del cuore e recuperare una dimensione intima e personale. Lo dice la stessa Gaia Manzini nel suo racconto che accompagna gli scatti della stazione di Milano Centrale, ”Uscivo da una vita e entravo in un’altra che era pur sempre la mia”.
Oltre alle scene di vita quotidiana, di arrivederci o di addii, il visitatore potrà osservare scatti che immortalano grandi artisti e personalità da Walt Disney a Sofia Loren, da Sean Connery a Gandhi.
La mostra, inaugurata a Roma dove sarà esposta sino al primo Novembre, viaggerà in giro per il mondo ed avrà a metà gennaio come prima tappa Parigi alla Galleria ”Paris Cinema Club”.