Si chiama “Save The Arts and The Artists” e più che un movimento è un grido d’allarme lanciato da Joe T. Vannelli, DJ e producer di fama internazionale, per salvare i comparti dell’economia, dello spettacolo, dell’intrattenimento e della nightlife che, indotto compreso, vale 65,5 miliardi per un totale di occupati pari a 569.000 addetti.
Il movimento #savetheartsandtheartists vuole essere anche un monito per il mondo della nightlife, fatta di DJ, artisti, maestranze e imprenditori che lavorano onestamente, a fare rete, a unirsi per far sentire la loro voce in un periodo che non conosce precedenti storici e che vede i club e le location per eventi costrette alla chiusura e senza futuro.
Joe T Vannelli ha tuonato: “I locali sono in agonia, malati terminali, allo stadio finale. Urge una class action, mai come ora noi DJ e operatori del settore dobbiamo fare sistema, per chiedere a gran voce alle Istituzioni di sostenere il comparto. È tempo di essere ascoltati. Servono incentivi, sgravi e contributi a fondo perduto. Con questa iniziativa voglio farmi portavoce della situazione tragica che ha investito i club. Non abbiamo più tempo. È necessario intervenire subito”.
Save The Arts and The Artists nasce contemporaneamente a movimenti spontanei simili che si stanno facendo strada in in Inghilterra, Germania e Olanda, dove il problema è molto sentito, con DJ del calibro di Nic Fanciulli, Groove Armanda, The Shape Shifters e molti altri.