Partirà stasera la 75ma edizione del Festival della Canzone Italiana, la kermesse canora che quest’anno vedrà protagonista nella categoria campioni anche il rapper e cantautore torinese WILLIE PEYOTE con la sua “Grazie ma no grazie” (EMI/Universal Music Italia).
“Grazie ma no grazie” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali da questa notte, mentre domani alle 14.00 uscirà il videoclip del brano, che vede la partecipazione straordinaria dei Jalisse. La citazione al duo all’interno del brano, già anticipata, ha creato una connessione tra Willie Peyote e i Jalisse, che hanno accolto l’invito dell’artista a partecipare al racconto in immagini di “Grazie ma no grazie”.
“Da qualche anno Sanremo fa rima con Jalisse – racconta Willie Peyote – e quando Alessandra e Fabio hanno saputo della citazione all’interno del brano, anticipata anche da Carlo Conti durante la presentazione di dicembre, hanno risposto con simpatia e hanno accettato il mio invito a partecipare al videoclip”.
Willie Peyote torna al festival a 4 anni di distanza dalla sua prima fortunata partecipazione nel 2021 con “Mai dire mai (la locura)”, singolo che gli ha regalato il Premio della Critica Mia Martini e il disco di Platino e la sesta posizione nella classifica finale su 26 artisti quell’anno in gara.
Sanremo sarà per WILLIE PEYOTE anche l’occasione per pubblicare “SULLA RIVA DEL FIUME”, 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto “Sulla riva del fiume” (pubblicato solo in digitale lo scorso 26 aprile) e 4 inediti tra cui il brano in gara nella sezione Campioni.
Parlando di “Grazie ma no grazie” Peyote ha raccontato:
“La chiave del brano è l’ironia con cui affrontare le piccole prove che ogni giorno ci si presentano tra opinioni non richieste, meme viventi e tormentoni stantii. In un mondo che cambia sempre più velocemente, che spesso va in una direzione in cui non riusciamo a riconoscerci e forse nemmeno a capire del tutto, rivendichiamo la nostra indipendenza di pensiero e d’azione con ironia sì, ma anche con l’orgoglio del Cyrano nel celeberrimo (e quasi omonimo) monologo del secondo atto: “grazie, ma no, grazie”.
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